BACKFOCUS

BACKFOCUS/TRAVEL per riscoprire luoghi conosciuti con gli occhi di Chiara. 

By CHIARA MONGIARDO

QUARTA TAPPA: COPENAGHEN

Dimenticatevi un attimo dei grattacieli, del caotico via vai giornaliero, dei milioni di macchine, e immaginate una città che assomiglia ad un villaggio, con pochi o quasi assenti palazzoni.

Un posto felice, in cui il cibo è buono, l’aria pulita e la gente si sposta quasi solo in bicicletta.

Il luogo di cui vorrei raccontare oggi è Copenhagen (o Copenaghen se vogliamo utilizzare lo spelling all’italiana), la bella e fredda capitale della Danimarca in cui ho avuto la fortuna di vivere per alcuni mesi quest’anno.

Lo Stato della Danimarca, che ad oggi vanta una delle monarchie più antiche e storiche d’Europa, è stato nominato nel 2016 secondo il Rapporto Mondiale della felicità come lo stato più felice del mondo.

Non vi nascondo che, dati gli stereotipi sugli scandinavi e i danesi in particolare, fossi un po’ scettica in partenza: il clima freddo, sommato alla freddezza degli abitanti aveva di gran lunga abbassato le mie aspettative.

Per fortuna però, da curiosa per nascita quale sono, non mi sono lasciata scoraggiare e, con un numero a doppia cifra di vestiti addosso e una valigia piena di maglioni e felpe di pile sono partita alla scoperta di questa nuova destinazione.

Oggi vorrei proprio parlarvi di questo, di una meravigliosa Copenaghen di cui in cinque mesi mi sono follemente innamorata

“Quindi, mettete in valigia vestiti invernali, sciarpe e cappelli e preparatevi a partire verso una delle città più ventose d’Europa.”

Cosa VEDERE

Il miglior modo per vivere pienamente una nuova città, come immagino anche voi sappiate, è approcciarsi alla stessa come se fossi un locale (go local, they say) e a Copenaghen questo richiede un primo e fondamentale step: munirsi di una bicicletta.

Vista la grande affluenza di turisti, milioni saranno i posti che incontrerete sulla strada in cui vi sarà data la possibilità di affittare, per periodi più o meno lunghi, una bici. Per chi, come me, programma di rimanere in città per più di un mese, consiglio Swapfiets, un servizio di bike sharing disponibile nelle principali città della Danimarca e non solo al costo di circa 175 corone danesi al mese (l’equivalente di circa 24 euro).

Se invece starete solo per pochi giorni, probabilmente un servizio di bike renting come Bycicles in Nyhavn è la soluzione che stavate cercando.
Una volta muniti di biciclette (e di guanti, mi raccomando) e dopo aver rinfrescato le principali regole della strada, siete pronti per addentrarvi nel centro città.

Il centro di Copenaghen è abbastanza piccolo e decisamente visitabile bici-muniti in un’intera giornata.

Come sempre non starò qui a ricordarvi di andare a visitare la Sirenetta o il canale di Nyhavn con immancabile foto di rito o di fare un giro ed esplorare la città libera di Christiania. Preferisco, come sempre, farvi vedere la mia Copenaghen, i miei luoghi preferiti da turista e che ho imparato ad amare nei miei cinque mesi in Danimarca.
Quindi pronti, come sempre, a rimanere sorpresi?

Per iniziare vorrei parlarvi di quella che, secondo me, è la vista più bella di Copenaghen. Tutti sicuramente avrete sentito parlare della vista panoramica di cui si può godere dalla torre del Parlamento o del famosissimo climbing fino alla vetta della Rundtaarn o Round Tower (assolutamente da non perdere). Meno nota è però la Maersk tower: parte del più complesso blocco di edifici appartenenti alla facoltà di Health and Medical Sciences dell’Università di Copenhagen, la torre ospita il polo tecnico di ricerca nonché vari auditorium e sale conferenza. L’ultimo piano della stessa è stato dedicato ad un’area relax dalla quale si può godere della vista più incredibile della città, con decine di pale eoliche sullo sfondo e la cupola della Marble Church al centro del quadro. E, se siete così fortunati da recarvici in un giorno di cielo limpido, da lontano sulla destra vedrete anche il Ponte di Øresund che collega la Danimarca con la Svezia e, poco più in là, il famoso Turning Torso di Malmo.

Come accennato prima, il centro storico di Copenaghen è abbastanza piccolo e raccolto. Copenaghen però ha molto più da mostrare: le mille facce della città possono essere scoperte soltanto visitando i suoi piccoli quartieri, diversi tra di loro ma tutti ugualmente caratteristici. Parto da uno dei miei preferiti, il vivace e colorato Nørrebro. Separato dal centro storico dai laghi ma collegato allo stesso da un ponte, gode di un’atmosfera completamente diversa. Ad ogni angolo e in ogni viuzza troverete milioni di proposte alimentari, da fast food a ristoranti etnici, da caffetterie indipendenti che sfornano kanelsnelge a pizzerie, dim sum places e ramen bar. Obbligatoria una passeggiata per Jægersborggade, strada storicamente nota per essere il ritrovo dei biker, è oggi dimora dei negozi più originali e assurdi di tutta Copenaghen, da torrefazioni e negozi di cioccolato a botteghe vintage! 

Secondo, ma non per importanza, è Østebro, meno turistico degli altri ma sicuramente perfetto per immedesimarsi nei panni di un vero danese. Quartiere prevalentemente residenziale, offre una scelta molto ampia di pasticcerie (tra cui la mia preferita in assoluto, di cui parlerò in seguito) e ristorantini, anche e soprattutto vegan e vegetarian friendly. Sarà bello sedersi tra le casette colorate a guardare i bambini usciti da scuola, con in mano il vostro kanelsnelge e una tazzona di caffè, e sentirsi quasi danesi, solo con qualche capello biondo di meno…
Ultimo quartiere di cui voglio parlare, lasciando alla vostra curiosità gli approfondimenti su Christianshavn e Frederiksberg, è Vesterbro, l’antico quartiere a luci rosse di Copenaghen. Lo stesso adesso è in realtà in una profonda fase di transizione in cui, tra gli antichi sex shop, iniziano ad emergere sempre più i ristoranti e bar alla moda. Nella zona meno centrale del quartiere si trova il Meatpacking District: sulla scia del famoso quartiere newyorkese, anche a Copenaghen l’antico mattatoio si è con gli anni trasformato in uno dei quartieri più trendy della città, cuore pulsante della vita mondana. Tra i ristoranti, dal più informale Tommi’s Burger Joint al più elegante Kødbyens Fiskebar, passando per le gallerie d’arte e i bar, si possono trovare alcuni dei più alternativi e divertenti club della città, tra cui primeggiano Bakken e Jolene. Pronti per una vera notte danese con immancabile ritorno a casa all’alba in bicicletta?

Senza tediarvi troppo con i racconti di una città che amo follemente, vorrei regalarvi un’ultima perla di Copenaghen, meno sconosciuta ma altrettanto fondamentale per vivere un’esperienza della città a 360 gradi. Come tutti saprete, la Scandinavia in generale e la Danimarca più nello specifico sono note al mondo per il design e l’architettura. A questo proposito, per non farvi scappare neppure questo aspetto di questa meravigliosa città, vi consiglio di visitare il Design Museum. A pochi minuti a piedi dalla Sirenetta, il museo si trova all’interno di un palazzo storico in stile Rococò, anticamente dimora dell’Ospedale di Re Frederik. Lasciando a voi il piacere di scoprire cosa questo piccolo museo ha da mostrarvi, vi faccio solo un piccolo spoiler: occhio alle sedie!

DOVE MANGIARE

Lasciandoci alle spalle quanto l’architettura danese ci ha offerto, concentriamoci su ciò che conta davvero: il cibo! Anche stavolta mi aspetto facce deluse di fronte ai tanto acclamati smørrebrød, per chi non lo sapesse toast aperti composti da pane di segale imburrato e tipicamente farcito con salmone, gamberi, roastbeef e mille altre prelibatezze locali: buoni, per carità, ma in fondo semplici toast.

Seguitemi quindi, Copenaghen ha molto altro da offrire.

Per avere un assaggio non troppo turistico della cucina danese, evitando allo stesso tempo di lasciare alla cassa lo stipendio di un intero mese, consiglio di provare Madklubben, una catena che conta una serie di locali in città di cui il mio preferito si trova in Vesterbro. Qui potrete provare una cucina nordica/danese profondamente influenzata dall’ondata di cultura internazionale che ha attraversato la città e l’intera nazione. Ad un prezzo contenuto potrete provare svariati piatti, dall’antipasto al dolce, godendo di un’atmosfera calda e riservata: ve ne innamorerete all’istante!

Per gli amanti dei brunch domenicali e per chi invece mangerebbe avocado toast ogni giorno ho una buona notizia: siete nel posto giusto. Copenaghen è il posto perfetto per chi è alla ricerca dei classici “cozy places” in cui rifugiarsi con le amiche per una colazione in tarda mattinata, profondamente pervasi dall’hygge culture tipica della Danimarca. Di seguito qualche nome, ma credetemi, ne troverete a milioni e per tutti i gusti e non smetterete mai di sorprendervi:

    • Oha
    • Wulff & Konstali
    • Sidecar
    • Atelier September
    • Souls

…e chi più ne ha più ne metta. Ultima tip: semmai doveste avere la fortuna di stringere amicizia con danesi o scandinavi in generale, non fatevi scappare un vero brunch locale fatto in casa. Non mancheranno le bandierine nazionali e il salmone, ovviamente!

 Ed eccoci finalmente giunti alla parte più importante: i dolci! Durante i miei mesi a Copenaghen quello che è comunemente noto come cinnamon bun hunting è stato il mio hobby principale. Per chi non sapesse cosa sono i cinnamon bun, si tratta di dolci tipicamente scandinavi, noti sotto il nome di kanelsnelge in Danimarca e kanelbullar in Svezia. La loro tipicità, come avrete intuito, è il forte aroma di cannella che caratterizza l’impasto soffice e arrotolato su stesso, come a formare una sorta di girella o nodo. Partendo dalla ricetta classica, ogni pasticceria propone poi le sue varianti, tutte assolutamente da provare. Cos’è il cinnamon bun hunting, quindi? È la ricerca del vostro cinnamon bun preferito, una sorta di bakeries-crawl alla fine della quale avrete sicuramente preso qualche kilo in più.Bando alle ciance, di seguito alcune delle mie pasticcerie preferite. Prima fra tutte Juno the bakery, piccolo laboratorio riparato in una viuzza di Østebro la cui particolarità è una versione del cinnamon bun con pistacchio e petali di rosa, assolutamente imperdibile. A seguire, ma non in ordine di importanza, Sankt Peders Bageri, un’antica pasticceria nella zona centrale di Copenaghen che ripropone gli autentici sapori della tradizione: il trucco, in questo caso, è svegliarsi presto onde evitare che al vostro arrivo tutti i cinnamon bun siano già finiti. Piccola tip, ogni mercoledì propongono una nuova variante del famoso dolce anche se, fossi in voi, da Sankt Peders andrei sempre sul classico. A seguire centinaia di bakery si possono trovare ovunque nella città, da Meyer ad Hart Bakery, da Andersen e Maillard nel cuore di Norrebro all’altrettanto famosa Lauras Bakery. In quest’ultima da non perdere il cinnamon bun con topping alla vaniglia, indimenticabile!

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“Once in a while in COPENAGHEN”

Quali esperienze uniche potrete offre Copenaghen? Vediamole insieme.

  • Avete mai sentito parlare della famosa fioritura dei ciliegi che ogni primavera attrae milioni di turisti in Giappone? Ecco, allo stesso modo e per lo stesso motivo, anche Copenaghen attrae milioni di turisti ogni anno, dai paesi limitrofi e non. I principali luoghi in cui godere di questo incredibile spettacolo sono il Bispebjerg Kirkegård, un cimitero nella periferia della città in cui avrete la possibilità di camminare lungo un viale fiancheggiato da decine di alberi di ciliegio e decorato da un fitto tappeto di petali rosa. Secondo in classifica è invece il Langelinie Park, un parco a pochi metri dalla statua della sirenetta. La particolarità, questa volta, sarà invece la vista della fioritura a picco sull’acqua.
  • Per chiudere in bellezza questa lunga rassegna sulle bellezze di una delle mie città preferite al mondo, vorrei parlarvi di uno dei festival musicali più belli dell’Europa, Distortion. Ambientato solitamente tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, si tratta di uno street festival di cinque giorni che coinvolge le varie aree della città. L’atmosfera è indescrivibile e trasmette la sensazione che tutta la città stia festeggiando e danzando insieme. Per chi volesse fare questa esperienza ma vuole evitare le folle e la calca, consiglio di visitare il festival negli ultimi due giorni quando la musica e la folla si sposterà in una zona più periferica, quella di Refshaleøen dove il festival, sotto il nome di Distortion Ø, si trasferirà dalle strade ad una sorta di parco all’interno del quale assumerà un aspetto più esclusivo.

Non basta un articolo per raccontare tutte le bellezze che questa città può regalare e tutte le esperienze che permette di fare ma, sulle tracce di questi ultimi consigli e regalandovi questo scorcio della bellezza danese visto dal Louisiana Museum, vi lascio un po’ malinconica con ancora in bocca il sapore di cannella.

Vi ses snart!

A CURA DI

CHIARA MONGIARDO

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